Si può fare trading immobiliare in Spagna? Ovviamente sì. Prima di offrire consigli su come farlo al meglio, ottenendo il massimo risultato possibile, è bene chiarire cosa si intenda per trading immobiliare.
Molto banalmente, con questo termine si indica l’attività di acquisto e di vendita a stretto giro di un’abitazione allo scopo di guadagnare con la differenza di prezzo, ovvero con le plusvalenze. E’ un’attività complessa, che presuppone la comprensione di certe dinamiche e un’analisi costi benefici più precisa e puntuale del solito. Ne parliamo approfonditamente nell’articolo che segue.
Come guadagnare con le plusvalenze
Fare del “buon” trading immobiliare in Spagna come in qualsiasi altro paese vuol dire guadagnare con le plusvalenze. Prima di avventurarvi in questa iniziativa, è bene che adottiate alcuni accorgimenti. In particolare…
Analizzate il mercato immobiliare in generale. Se avete intenzione di fare trading immobiliare in Spagna, e in una specifica città, dovreste anzitutto capire se il mercato immobiliare è florido o meno. Ovvero, se il numero di transazioni sta diminuendo o aumentando. Il rischio, altrimenti, è di ritrovarvi con pochi compratori ed essere costretti a fare prezzi più bassi.
Analizzate le dinamiche dei prezzi. Questo è forse l’aspetto più importante. Dal momento che trading immobiliare vuol dire “comprare per vendere”, è assolutamente necessario che la dinamica dei prezzi sia rialzista. Ovvero, che i prezzi siano stimati in aumento.
Ovviamente, nessuno ha la palla di vetro, ma gli osservatori economici e gli istituti di analisi sono in grado di elaborare stime abbastanza realistiche. Dunque, puntate sulle città i cui prezzi sono in aumento!
Informatevi sulle tasse. Ovviamente, non solo sulle tasse relative all’acquisto della casa, ma anche – e soprattutto – a quelle relative al reddito generato dalle plusvalenze. In alcuni paesi, per esempio in Italia, c’è una tassa apposita per chi compra e rivende prima dei cinque anni (la capital gain). In Spagna la situazione è abbastanza diversa. Ne parleremo nel prossimo paragrafo.
Acquistare e vendere casa in Spagna: le tasse sulle plusvalenze
In Spagna esiste una tassa sulle plusvalenze immobiliari come in Italia? La risposta è… Sì e no. Dipende, infatti, dalla residenza. Se la residenza è all’estero, magari in Italia, il fisco spagnolo impone il versamento del 3% sul prezzo di vendita. Un prelievo molto salato, questo, che però può essere evitato spostando (legalmente e realmente) la residenza in Spagna.
In questo caso, non si verserà nessuna tassa specifica, ma la plusvalenza andrà a rimpinguare il reddito imponibile prodotto – per esempio – mediante attività lavorativa, locazioni etc. Ovviamente, in Spagna come in Italia, occorre pagare l’IRPEF. A quanto ammonta? Dipende, appunto, dall’entità del reddito. L’aliquota spagnola è infatti fortemente progressiva. Ecco un prospetto di massima relativo al 2019 (per i residenti nel paese iberico).
- Da 0 a 12.450 euro: 19%
- Da 12.451 a 20.200 euro: 24%
- Da 20.201 euro a 35.200 euro: 30%
- Da 35.201 euro a 60.000 euro: 37%
- Da 60.000 euro in su: 45%
Obiettivo plusvalenza immobiliare: la classifica delle comunità autonome
Come abbiamo già specificato nel primo paragrafo, occorre conoscere la dinamica dei prezzi. In estrema sintesi, è bene preferire quelle zone che stanno registrando dei tassi di crescita dei prezzi elevati. Di seguito, una classifica delle tre comunità autonome che hanno registrato il tasso di crescita più alto nel periodo ottobre 2017-ottobre, stando al sito observatorioinmobiliario.es.
- Comunità autonoma di Madrid: +20,33%
- Comunità autonoma delle Baleari: + 20,19%
- Comunità autonoma delle Canarie: + 19,78%
Per quanto riguarda le comunità economiche che presentano delle criticità, vanno segnalate Murcia (-7,09%), La Roja (-6,27%) ed Extremadura (-3,72%). Ciò non significa che vadano escluse a priori, certamente richiedono un monitoraggio, magari per capire se i prezzi promettono una qualche inversione di tendenza futura.
Va detto, inoltre, che complessivamente è tutto il mercato spagnolo che sta facendo segnare buoni numeri. Sempre secondo l’Osservatorio Immobiliare spagnolo, infatti, in media i prezzi delle case in Spagna, considerando tutte le città, sono aumentati del 6,43% nel giro di un anno. Percentuale, questa, al quale il mercato italiano non può assolutamente aspirare. Ciò significa una cosa sola: è il momento giusto per fare trading immobiliare in Spagna! (o almeno per acquistare una casa).
Come possiamo assisterti
Guadagnare con le plusvalenze, quindi fare del buon trading immmobiliare in Spagna (come in qualsiasi altro paese) è una vera e propria sfida. Per questo motivo, è bene farsi aiutare da dei professionisti, i quali possano offrire consigli utili, procacciare allettanti offerte, assistere nell’assolvimento degli oneri burocratici e fiscali.
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