La relazione tecnica di compravendita può essere uno strumento importante al momento di un acquisto di un immobile.

In questo articolo andremo ad ad analizzare dettagliatamente di cosa si tratta, il suo costo, vedremo cosa dice la legge a riguardo, quando è obbligatoria e osserveremo anche degli esempi, buona lettura!

 

 

 

 

Cos’è la relazione tecnica di compravendita?

La relazione tecnica di compravendita, anche nota come tecnica notarile integrata, è l’elaborato tecnico che attesta la conformità urbanistica e catastale dell’immobile oggetto della compravendita in sede di rogito. Il documento garantisce informazioni certificate riguardanti il bene da acquistare ed è formato da sezioni contenenti i nominativi inerenti al compratore e al venditore, l’individuazione del bene, vale a dire i suoi dati catastali, i suoi atti abilitativi, la descrizione del bene in questione, gli estremi dell’attestato APE, la sua conformità urbanistica e catastale e i certificati degli impianti presenti.

Chi fa la relazione tecnica per compravendita?

La relazione tecnica è uno strumento redatto da un architetto, ingegnere o geometra, attraverso il quale il venditore deve garantire la conformità urbanistica e catastale dell’immobile oggetto della compravendita  in sede di rogito o donazione.

 

 

Quanto costa?

Un costo unitario della relazione non è stimabile in modo preciso, in quanto dipende dalla parcella del professionista che la realizza. In caso sia necessario richiedere regolarizzazioni e/o documenti mancanti, anch’essi avranno un costo aggiuntivo (non incluso nella cifra generica della relazione tecnica di compravendita).

Tuttavia, il mancato accertamento della conformità della proprietà, può portare a spese future estremamente elevate e non solo! Può anche portare a responsabilità penali e legali; quindi è estremamente consigliato richiedere al venditore la relazione tecnica di compravendita ed accertarsi ed esigere che esso si rivolga ad un tecnico competente competente ed affidabile.

Arrivati a questo punto possiamo affermare che sia buona norma richiedere la relazione prima dell’atto notarile; così da acquisire consapevolezza del reale stato dell’immobile e, se sono necessarie delle sanatorie, si potrà contrattare la compravendita con maggiore consapevolezza, traendone vantaggi, anche sul piano economico.

 

 

Cosa dice la legge, quando é obbligatoria?

La relazione tecnica di compravendita è necessaria quando si compra un immobile, per verificare la regolarità dei titoli abilitativi (licenze, permessi, concessioni…) con i quali è stato costruito. Si tenga presente che, nel caso in cui si acquistasse il bene tramite agenzia immobiliare, l’agente non ha alcuna responsabilità o obbligo nel controllo della conformità degli aspetti catastali e urbanistici; così come anche il notaio non ha alcuna responsabilità in tal senso.

 

Tecnicamente la relazione tecnica di compravendita non è obbligatoria. Ma farla redigere sarebbe sempre buona norma, in quanto garantisce protezione contro inaspettati inconvenienti e futuri spiacevoli. I professionisti dei Collegi Notarili e agli Ordini Professionali, in sede di rogito, non possono imporla ma solo consigliarla. Tuttavia potrebbe essere richiesta da alcune banche per il rilascio del mutuo; in tal caso, il soggetto interessato è tenuto o a rivolgersi all’istituto di credito che non ne faccia richiesta o a far redigere la nota tecnica.

 

 

 

Esempio pratico