Prima di investire nell’immobiliare è bene fare un’analisi attenta dei costi e dei benefici. Soprattutto se si intende fare un investimento all’estero. Cosa si può dire dell’investimento immobiliare a Barcellona? In questo articolo approfondiamo la questione, focalizzando l’attenzione sui prezzi delle case, sulle tasse, sulle spese di gestione e sugli affitti.
Il mercato immobiliare di Barcellona
Negli ultimi dieci anni, il mercato immobiliare di Barcellona ha risentito della crisi, anche se in misura minore rispetto alle altre città della Spagna. Nel 2016, però, è iniziato un trend positivo che continua ancora oggi, nonostante qualche temporaneo stop dovuto più che altro alle incertezze politiche.
Rispetto al 2013, anno che ha segnato il picco della crisi, i prezzi delle case di Barcellona sono aumentate di quasi il 20%. Secondo molti osservatori immobiliari, aumenteranno di un ulteriore 10% nel giro di un paio d’anni.
Attualmente, se si restringe il campo al solo Comune di Barcellona, i prezzi delle case si aggirano, mediamente, sui 4.800 € al metro quadro. Ovviamente, alcune zone sono più care di altre. I quartieri più costosi sono quelli di Sarrìa-Sant Gervasi e di Gracia, che scontano un prezzo medio di circa 6.000 € al metro quadro.
Il quartiero meno caro per un investimento immobiliare a Barcellona, invece, è Nou Barris, che registra un prezzo al metro quadro di 2.500 € circa. Cifre simili per Saint Andreu (3.000 €).
Se invece si attraversano i confini comunali e si giunge, per esempio, a Hospitalet, si trovano prezzi molto più abbordabili, pari a circa 1.500 € al metro quadro.
Come trovare casa a Barcellona
Se avete in programma un investimento immobiliare a Barcellona sappiate che non è affatto facile trovare delle buone opportunità. Le dinamiche della cittadina catalana sono infatti abbastanza complesse, soprattutto per uno straniero.
Chi improvvisa rischia di perdersi le tante occasioni di risparmio che, invece, non possono sfuggire a un occhio esperto.
Per questo motivo il consiglio è di affidarsi a figure esperte, che conoscano la città anche e soprattutto dal punto di vista immobiliare. Per esempio, le figure che potete trovare in CRD Capital.
CRD Capital offre un servizio di consulenza efficace, capace di accompagnare chi intende realizzare un investimento immobiliare a Barcellona (e non solo). In tutte le fasi: dalla ricerca dell’immobile, all’acquisto al pagamento delle tasse.
CRD Capital vi mette in contatto diretto con l’offerta locale, bypassando inutili e costosi livelli di intermediazione. Mette a disposizione professionisti di grande esperienza, tra cui agenti immobiliari, avvocati, commercialisti, tributaristi.
Il servizio è erogato interamente in italiano.
Quanto rende comprare un immobile a Barcellona
Come abbiamo visto, i prezzi delle case a Barcellona, soprattutto se si punta ai quartieri più in vista, non sono bassi. A questo punto una domanda è lecita: l’investimento immobiliare a Barcellona conviene? Per scoprirlo, è necessario fare una breve ma esaustiva analisi costi-benefici.
Partiamo dai benefici. Come dappertutto, l’investimento immobiliare a Barcellona può essere monetizzato in due modi: con la compravendita e con gli affitti. Dal punto di vista della compravendita, le opportunità sono molto interessanti. Come abbiamo già accennato, i prezzi delle case sono dati in netta salita. Il “rischio” è quello di trovarsi nel giro di due o tre anni con un immobile rivalutato del 10%. Una percentuale che in Italia è molto rara.
Per quanto riguarda gli affitti, siamo su cifre simili a quelle di Roma e Milano. Nei quartieri più prestigiosi un affitto “classico”, quindi a lungo termine, rende circa 20-25 € al metro quadro. Nei quartieri meno cari si parla comunque di 10-15 €. Ciò significa che se date in locazione un appartamento di 70 metri quadri, ricaverete come minimo 700-800 € al mese. Ovviamente, gli affitti di breve termine, con finalità turistiche, rendono (proprio come in Italia) il doppio o il triplo.
Passiamo ai costi. Ovvero, alle tasse e alla spese fisse. L’argomento fiscale, soprattutto in riferimento all’atto di acquisto, è piuttosto complicato. Le spese da sostenere sono le seguenti:
- IVA (Impuesto sobre Valor Añadido), se l’immobile è nuovo
- ITP (Impuesto sobre TRansimisiones Inmuebles), se l’immobile è di seconda mano
- AJD (Actos Juridicos Documentados), ovvero l’imposta di bollo
- Spese notarile (onorario, tasse di registro e catastali), che variano da professionista a professionista
Senza addentrarci nelle singole aliquote, possiamo affermare che tutte queste tasse gravano sulla spesa finale per circa il 10-12% del valore d’acquisto.
Per quanto riguarda le spese di “gestione”, è bene fare una distinzione tra due voci.
Tasse di proprietà. In Spagna l’IMU è nota come IBI (Impuesto sobre Bienes Immuebles). L’aliquota varia a seconda delle amministrazioni. E’ comunque molto più bassa che in Italia. In media, per un appartamento di 80-100 metri quadri si pagano mediamente 200 € di IBI. La IBI non è l’unica tassa sulla proprietà da corrispondere (per esempio se non siete residenti c’è anche l’IRNR) ma è comunque quella principale.
Tasse sul reddito. La pressione fiscale sui redditi, compresi quelli da locazione, è simile a quella italiana. Tuttavia, essendo fortemente progressiva, è impossibile fornire in questa sede una aliquota unica.
Spese condominiali. Sono molto variabili, ma siamo sui livelli italiani. Forse leggermente più bassi.
Alla luce dei costi e dei benefici, è facile raggiungere una conclusione: fare un investimento immobiliare a Barcellona conviene, e come.
Vorrei comprare per poi rivendere, come faccio per acquistare in sicurezza?
Basta fare una due diligence