Il crowdfunding immobiliare è una novità di recente introdotta nell’ordinamento italiano che pone in essere opportunità sia per gli investitori che per chi vuole acquistare un immobile.
Sottostà a dinamiche, se non proprio complicate, come minimo controintuitive, almeno per chi è abituato a intendere l’investimento immobiliare in senso classico. Nell’articolo che segue descriviamo il funzionamento del crowdfunding immobiliare, elencando le opportunità e i pochi rischi.
Cos’è il crowdfunding immobiliare
Volendo sintetizzare, si può affermare che il crowdfunding immobiliare non sia altro che crowdfunding applicato all’investimento immobiliare.
Per inciso, il crowdfunding è una soluzione di investimento in cui un individuo o una società finanzia un suo progetto rivolgendosi a un gruppo di individui, in maniera indistinta e senza intermediazioni (o con intermediazioni minime). Sebbene non sia esclusivamente un fenomeno digitale, il crowdfunding trova in internet il suo ambiente ideale, specie quando è supportato da piattaforme finalizzate al contatto tra domanda e offerta (come avviene nella stragrande maggioranza dei casi).
Si segnalano due macro-tipologie di crowdfunding. Il lending crowdfunding, grazie al quale chi finanzia il progetto alla fine riceve un benefit specifico, spesso e volentieri la stessa somma che ha versato arricchita da un interesse. L’equity crowdfunding, in cui il “finanziatore” riceve in dote una parte della società responsabile del progetto, come se acquistasse un titolo azionario.
Se si parla di crowdfunding immobiliare, nella stragrande maggioranza dei casi si fa riferimento al lending crowdfunding. Il progetto, in realtà, consiste nell’acquisto di un’abitazione. Il futuro compratore, anziché rivolgersi a una banca per ottenere un mutuo, attiva una campagna di raccolta fondi. A chi presta il denaro, restituisce la stessa somma arricchita da un interesse.
A primo acchito, il crowdfunding può essere confuso con il social lending, ovvero con il semplice prestito tra privati senza l’intermediazione delle banche. In effetti i punti di contatto ci sono, ma le due soluzioni rimangono distinte e separate. Anche perché nel crowdfunding non si parla necessariamente di rate, bensì queste rappresentano solo una delle tante modalità con cui il “donatore” può ricevere il benefit che gli spetta.
Come utilizzare il crowdfunding per investire
A livello di principi, o di dinamiche generali, il crowdfunding immobiliare è semplice da comprendere. Semplice e utile: raramente ci si trova con la liquidità necessaria ad acquistare un immobile, e l’alternativa mutuo potrebbe non essere percorribile, vuoi per l’insostenibilità delle rate vuoi per un eventuale rifiuto da parte delle banche.
Tuttavia, tra il tentare una campagna di crowdfunding immobiliare e raggiungere gli obiettivi di liquidità il passo è tutt’altro che breve. Soprattutto, è un passo che richiede alcuni accorgimenti.
In primo luogo, occorre scegliere con cura la piattaforma di crowdfunding, ovvero il sito o il portale che mette in contatto domanda e offerta. Su internet ce ne sono tante, e proprio per questo è bene tenere gli occhi aperti. Il consiglio è di optare per le piattaforme più popolate e meno generaliste possibili.
Secondariamente, progettate un’offerta che sia allo stesso tempo attraente e allettante. Attraente in quanto personalizzata, ricca di elementi e finalità che possano favorire una identificazione da parte del finanziatore (es. raccontate perché volete acquistare quella determinata casa, quali progetti avete in serbo etc.). Allettante in quanto, storytelling a parte, deve offrire un vero benefit a chi finanzia.
Da quest’ultimo punto di vista, privilegiate la trasparenza e la chiarezza. Certo, il marketing è concesso, ma riservate uno spazio per descrivere in maniera inequivocabile le caratteristiche dell’accordo. Il finanziatore deve sapere perfettamente cosa sta finanziando e cosa potrà sperare di ottenere in cambio.
Occhio, quindi, alla compilazione del “white paper”, il documento spesso obbligatorio (anche se cambia da piattaforma a piattaforma) che funge un po’ da business plan un po’ da contenitore dei termini contrattuali.
I rischi del crowdfunding immobiliare?
Il crowdfunding immobiliare è rischioso? Dal punto di vista del finanziato, ovvero di chi vuole investire nell’immobiliare e utilizza il crowdfunding per procacciarsi liquidità, certamente no.
L’unico rischio, se così si può chiamare, è fallire la campagna di raccolta fondi. Non è un’ipotesi peregrina. D’altronde, se fosse così semplice ottenere della liquidità, ci riuscirebbero tutti. Convincere sconosciuti a offrire il proprio denaro è piuttosto complicato, dunque – come già specificato – occorre profondere il massimo impegno nella progettazione della campagna, sia per ciò che concerne la forma sia per ciò che riguarda i contenuti.
Il crowdfunding immobiliare va preso in considerazione?
La risposta, a questo punto, è retorica. Ovviamente, è affermativa.
Il crowdfunding immobiliare infatti garantisce un vantaggio particolare: la possibilità di finanziarsi senza vincolarsi alle esigenze di una banca, e senza sottostare alle condizioni del mutuo.
Altri vantaggi sono i margini di discrezione più o meno ampi, sia nelle forma con cui si presenta il progetto, sia nelle dinamiche che regolano il rapporto – sempre delicato – tra finanziato e finanziatore.
Insomma, il crowdfunding immobiliare è efficace, libero e meritocratico.
Le migliori piattaforme di crowdfunding immobiliare
In questo paragrafo andiamo ad analizzare da vicino quelle che ad oggi sono considerate le piattaforme migliori per questo tipo di investimento.
Re-Lender
Re-Lender è una piattaforma di crowdfunding immobiliare che si contraddistingue dalle altre per la sua linea operativa. Non è una società che semplicemente si occupa di costruzioni, ma lo fa lasciando spazio totale alla sostenibilità.
Su Re-Lender non si troverano progetti volti a immobili da costruire, ma progetti legati alla trasformazione di vecchi immobili in strutture sostenibili, che devono essere poi funzionali e moderne.
Riguardo l’area operativa, Re-Lender non si occupa solo del residenziale, ma anche di edifici a carattere urbano e industriale, mettendo quindi a disposizione degli investitori e della collettività progetti che hanno come fulcro il rinnovamento energetico, tecnologico ed ambientale.
L’investimento minimo su Re-Lender è di solo 50 euro, e in base a quanto capitale si sceglie mettere in campo, si possono avere guadagni che di anno in anno vanno dall’8 al 10%.
Recrowd
Recrowd è una piattaforma dinamica e giovane nata nel nostro Paese che da la possibilità di partecipare ad investimenti immobiliari ad alto rendimento potenziale in Italia.
Questa piattaforma decisamente innovativa, sfrutta il sistema già molto conosciuto del peer to peer applicato però al lending immobiliare.
La cosa davvero interessante di Recrowd è che risulta essere una società recente, che quindi parte con idee all’avanguardia. È di fatto una start up, anche se in breve tempo ha dimostrato di essere talmente ben progettata e trasparente, che gode oggi persino dell’autorizzazione della Banca di Francia
100€ è l’investimento minimo, quindi è possibile diversificare agevolmente su diversi progetti per massimizzare il proprio rendimento.
Trusters
Trusters è una piattaforma italiana, ed è specializzata negli investimenti immobiliari nel nostro Paese.
La piattaforma ti permette di investire su un orizzonte temporale breve: da 9 a 18 mesi con un rendimento minimo del 7%.
Trusters ha promosso molte campagne negli ultimi tempi.
Il deposito minimo è di 100€, puoi quindi incominciare ad investire con poco ed accedere a più progetti che ti permettono di diversificare su più proprietà immobiliari anche in più città.
InRento
Con un rendimento annuale del 7,9%, InRento è una delle piattaforme migliori di crowdfunding immobiliare.
Oggi InRento ha circa 50 proprietà in elenco, principalmente localizzate in Lituania, tra Kaunas e Vilnius (capitale).
Considerando il costo della vita in Lituania e le possibilità di crescita dell’investimento che questo paese è in grado di dare, può essere un’ottima diversificazione per chi vuole investire nel settore immobiliare all’estero.
Il minimo investimento richiesto da InRento è di 500€ e puoi scegliere tra proprietà commerciali, appartamenti o monolocali.
Isicrowd
Isicrowd è una piattaforma di crowdfunding immobiliare che nasce nel Sud Italia, un’area del nostro Paese da sempre con una forte vocazione al turismo.
I progetti proposti sono principalmente orientati in questo campo: immobili di pregio, strutture alberghiere e ville rappresentano i principali progetti in cui è possibile partecipare.
Le operazioni sono orientate a prestiti ad alto rendimento con un orizzonte temporale piuttosto breve.
L’investimento minimo richiesto è di soli 50€.
Crowdestate
Crowdestate è una delle imprese pioniere del mondo del crowdfunding immobiliare, e questo le ha permesso di essere oggi uno dei leader del settore.
Crowdestate permette di investire su vari immobili sparsi in diverse località del mondo.
Sulla piattaforma si possono trovare tutte le informazioni dettagliate per ogni progetto con indicata la cifra minima da versare e a quanto ammonta la rendita a fine progetto.
Con Crowdestate si può investire nell’immobile anche con soli 100 euro.
I guadagni sono quasi certi, e sono proporzionali alla cifra che si decide investire.
Walliance
Le caratteristiche che molti utilizzatori ed esperti riconoscono in Walliance sono: l’accessibilità (dato che bastano 500 euro per partecipare ad un progetto), e la flessibilità (grazie al fatto che non si hanno limiti sui progetti ai quali partecipare, ma si possono effettuarepiù investimenti diversi), la trasparenza.
La garanzia che Walliance mette a disposizione è quella legata alle autorizzazioni importanti, queste vengono dai principali organi di controllo finanziario.
Italy Crowd
Italy Crowd è un sito di investimenti immobiliari in crowdfunding completamente italiano che permette di investire in immobili nel nostro paese.
Sono 5 gli anni di attività e oltre 120 progetti avviati in tutta Italia. Potrai investire su progetti immobiliari, nuove costruzioni, ristruttuazioni e iniziative pubbliche.
Questa è la prima piattaforma nativa blockchain di lending immobiliare.
Bell’articolo! Personalmente mi sono avvicinato al crowdfunding immobiliare nel 2016, dopo alcuni investimenti immobiliari tradizionali da metter a scopo di locazione. Purtroppo non è sempre redditizio dare in affitto un appartamento. Considerando un rendimento medio lordo del 4-5%, tra cedolare al 21%, spese condominiali a carico del proprietario, spese straordinarie e, talvolta, morosità degli affittuari, il rendimento medio a lungo termine non va oltre il 2%. Con il crowdfunding immobiliare mediamente si ottengono rendimenti più che doppi rispetto agli investimenti immobiliari tradizionali e senza grosse disponibilità di capitali.
Grazie Roberto
Ho un progetto di una costruenda struttura alberghiera. Ho già un operatore turistico che mi garantisce un ottimo contratto con garanzia bancaria. Vorrei proporla sul mercato per cercare un finanziamento su crowdfunding immobiliare. Sono alla ricerca di una società o un professionista dove posso affidare l’incarico.
Salve vito, saremo lieti di darle tutte le informazioni di cui ha bisogno. Ci contatti pure da qui https://crdcapital.it/contatti/