L’acquisto casa con inquilino è una idea da prendere in considerazione? Certamente la questione è complessa, perché presenta risvolti sia economici sia legati al senso che si intende dare all’investimento.

Investire in una casa con l'inquilino

In questo articolo parliamo proprio dell’acquisto con inquilino, soppesando vantaggi e svantaggi, descrivendo le situazioni in cui questa scelta appare rischiosa e le situazioni in cui invece cela interessanti opportunità.

 



Vantaggi e svantaggi dell’acquisto casa con inquilino

Ovviamente, quando si parla di investimenti guardare le cose come se fossero o solo bianche o solo nere non è mai una scelta azzeccata. Dunque, anche l’acquisto casa con inquilino presenta dei vantaggi e degli svantaggi. Anzi, per la precisione un vantaggio principale e uno svantaggio altrettanto significativo.

La questione del reddito. Partiamo con il vantaggio. Chi acquista casa con “l’inquilino dentro” si assicura di default una fonte di reddito fissa. Secondo la legge italiana, che comunque adotta un approccio condiviso in gran parte dell’Europa, non solo è possibile acquistare casa con il classico inquilino che già ci abita, ma insieme alla proprietà dell’immobile viene trasferita anche la titolarità del contratto.

Dunque, lo status di conduttore passa dall’ex proprietario al nuovo proprietario, completamente in automatico. Ciò, come appena accennato, significa godere di base del canone di locazione che percepiva il compratore.

La questione residenziale. Questo è invece lo svantaggio principale, che è poi un corollario del punto precedente. Se è vero che il contratto rimane immutato, e a cambiare è solo il conduttore, allora è ovvio: il nuovo proprietario non può “cacciare” l’inquilino.

Ciò significa sostanzialmente non poter abitare nell’immobile appena acquistato, salvo accordi con l’inquilino stesso. A dire il vero, accordi di questo tipo non sono affatto rari, ma tant’é: di base chi acquista casa con l’inquilino dentro non può usufruire dell’immobile, non nell’immediato almeno.

 



Quando accettare l’acquisto con inquilino

Alla luce del pro e del contro appena descritti, è possibile circoscrivere le situazioni in cui l’acquisto casa con inquilino rappresenta una opportunità da cogliere.

Il senso dell’investimento. La prima condizione affinché l’acquisto casa con inquilino rappresenti una soluzione riguarda proprio il modo in cui si intende l’investimento. E’ ovvio: se intende l’investimento in senso residenziale, ovvero acquistate casa per abitarci, comprare casa con l’inquilino dentro è una pessima idea.

Se invece pensate di acquistare casa per genere una fonte di reddito, allora potrebbe essere una soluzione. Anche perché, come ampiamente spiegato nel paragrafo precedente, gli effetti del contratto si trasferiscono da un proprietario all’altro.

Il contratto. Se quella precedente può essere considerata come la conditio sine qua non, ne esistono comunque altre che devono essere verificare prima di procedere con l’acquisto casa “inquilino incluso”. Per esempio, le caratteristiche del contratto.

Se queste sono favorevoli al conduttore, soprattutto lato canone, se queste non indicano clausole che circoscrivono esageratamente il margine d’azione del conduttore, allora potete procedere più o meno serenamente.

L’inquilino. A rendere l’operazione appetibile e foriera di opportunità è anche la posizione dell’inquilino. L’ideale è acquistare casa con un inquilino che non ha mai causato problema circa i pagamenti, che è stato sempre puntuale, che ha dimostrato di gestire la casa in maniera degna e che, soprattutto, possa esprimere un’idea di sostenibilità economica.

Un inquilino che lavora saltuariamente, ha poco reddito a disposizione, per quanto onesto e integerrimo determina comunque un rischio.

Acquistare un appartamento con inquilino

A cosa fare attenzione

Ricapitolando, ecco alcuni degli elementi da prendere in considerazione quando siete in procinto di decidere se acquistare o meno una casa con l’inquilino.

Il canone. Valutate il canone non in maniera soggettiva bensì con criteri il più oggettivi possibile. Dunque, in relazione al mercato. Un canone può apparire a primo acchito sufficiente e appetibile, ma se il mercato rileva la possibilità di strappare condizioni economiche più favorevoli, rischiate comunque di perdere del denaro (sotto forma di mancato guadagno).

Dunque analizzate il contratto e soprattutto il mercato prima di effettuare una scelta definitiva.

La consapevolezza. Le informazioni rappresentano la migliore delle risorse, se dovete prendere una decisione così complessa. Dunque, non appena venite a conoscenza della presenza di un  inquilino, raccogliete il maggior numero di informazioni possibile sul contratto, sull’inquilino stesso etc. Non esitate a chiedere i dettagli al proprietario, anche riguardanti la sua esperienza personale.

Il supporto esterno. In ogni caso, essendo la questione molto complessa, cercate di farvi aiutare da chi ha conoscenze superiore alle vostre e possiede competenze specifiche a riguardo. Fate riferimento a degli esperti in campo immobiliare. Certo, tale supporto, che poi si traduce con relativa facilità in un servizio di assistenza vero e proprio, potrebbe costare ma è comunque un gioco che vale la candela.

Se compiete la scelta sbagliata, potreste rimpiangere di aver agito in assoluta autonomia, anche perché il risparmio determinato dal fai da te impallidisce di fronte ai problemi che scaturiscono dal cattivo rapporto con l’inquilino o da condizioni contrattuali pessime.

Il danno infatti può essere sia economico (es se il canone attuale è basso rispetto ai valori di mercato) sia esistenziale (non poter abitare nella casa, difficoltà nella gestione della locazione). Dunque, cercate un supporto esterno e fatevi consigliare. Se volete potete contattarci per una consulenza gratuita.